Perché l’italiano è considerato la lingua universale della musica?
Ogni arte ha la sua lingua d’eccezione, e l’italiano è la lingua della musica. La maggior parte delle parole che ancora oggi usiamo per descrivere, comporre ed eseguire musica affonda le sue radici nella lingua italiana. Gli aggettivi che definiscono tempo e carattere della musica, i nomi delle sue forme e degli strumenti musicali, i libretti d’opera sono italiani.
Un po’ di storia…
In Italia, dopo il fulgido Rinascimento dell’architettura, della scultura e della pittura, all’alba del Barocco ha inizio la storia della musica moderna. L’Italia non esiste ancora come stato e organizzazione politica e non ha una lingua comune; si sta formando però una cultura italiana, che riconosce come sua lingua universale, elevata e adatta a tutte le corti, quella della letteratura nel XIII secolo. È la lingua di Dante, Petrarca e Boccaccio.
L’uso dell’italiano, lingua universale della musica, è una vera rivoluzione. I compositori sfruttano la sua enorme ricchezza per esplorare le possibilità espressive del suono, e contemporaneamente un nuovo concetto di armonia, preludio di quella moderna. Tutto questo si trasformerà in teatro, quando, nella Firenze del ‘600, un gruppo di intellettuali chiamato Camerata de’ Bardi darà origine al recitar cantando. Nuovi strumenti e la diffusione della nuova armonia daranno origine a nuove forme: nascono così la sonata e il concerto, con vere e proprie esplosioni di creatività e invenzione melodica.
Nel ‘700 un geniale liutaio padovano crea uno strumento a tastiera che, a differenza del clavicembalo, permette di suonare piano e forte, due aggettivi che poi daranno il nome a questa straordinaria invenzione. Il recitar cantando è diventato melodramma ed è uscito dalle corti: nascono e si diffondono in tutta Europa i teatri all’italiana. Tra questi, spicca il Teatro alla Scala di Milano, che nell’800 ospiterà la prima delle più belle opere liriche di Gioachino Rossini e Giuseppe Verdi. Non solo invenzioni, ma anche divulgazione e insegnamento: con l’istituzione dei Conservatori, nati come collegi e scuole professionali per bambini orfani, l’Italia è la patria della didattica musicale.
L’italiano e la musica oggi
Tutto questo è storia: e oggi? L’Italiano è tutt’oggi la lingua universale della musica: artisti e musicisti da tutto il mondo la studiano attraverso corsi di dizione, libretto e italiano per musicisti, perfezionandola con corsi di lingua ad hoc e per proseguire i propri studi presso i corsi delle istituzioni AFAM (Accademie, Conservatori e Istituti superiori di studi musicali).
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